La mia finestra aperta
sopra un inverno caldo
tramonto o alba non conta tanto
ma quanto questo paesaggio cambia
mentre lo stai disegnando
e quanto ho sudato per guardare
questo asfalto dall'alto
Io sono ancora qui, non m'hanno fermato
e guarda che c'hanno provato
con un inganno evitato
e un danno lasciato da ogni anno passato
e un volo da un cielo straniero
solo con un passeggero
su questo suolo riparto da zero
nato per stare su questa strada
ti pare che devo domare
è una catena legata alla schiena
orgoglioso di portare un assioma
un teorema morboso mentale
un problema al sistema nervoso centrale
la motrice indefferente vige sofferente
dai fari vengono fuori
ricordi come ombre
vedo i rumori
ascolto i colori
a Milano la sera
firme sui muri cancellate
che ora vedo ancora
Sento voci che mi chiamano
rumori e melodie
dietro una fotografia
pericolose fantasie
su queste strade che raccontano
scritto sopra a queste vie
tutte le storie più la mia
i nostri sogni ed utopie
Strada di città resto qua
qua dove nasce se ci riesce
cresce, va, per quanto prenderà
vie diverse ci riunisce qua
qua dove la radice nasce
Mi trovi sempre nella stessa strada
dove niente più quadra da tempo
ora riempio coprendo col flusso lo scempio
lasciato nel tempio della mia memoria
che sia per gloria che esce o per fare la storia
adempio al mio ruolo esempio nato dal suolo
da una sconfitta nasce solo vittoria per quanto sia fitta sta giungla
per chi affitta la vita e chi la sa lunga
ora si ponga vossia la questione
di quale sia la ragione
che dovrebbe inchiodarmi nella posizione di sempre
(Lei comprende?) io non credo
perchè in questo frangente ha soltanto razziato dal credo
protetto da un vetro
ora è il suo turno di vestire altri panni
si è mai chiesto cosa era e dov'era in sette anni
al di