Gong-Oh

Paolo Conte

Guarda… cade una matita…
si rovescia anche il caffè…
lo sento che arriva lui…
nei paraggi, intorno, qui c'è Gong-oh,
è arrivato Gong-oh…

Gong-oh, spirito lontano,
vieni nella notte blu
a far di me in mano tua un giocattolo…

Sto lavorando, è tardi e adesso arrivi tu,
conversiamo…come faccio? Vuoi tu dirmelo?
C'era una volta un bel linguaggio che mai più
ho parlato, non ti spiace ricordarmelo?…

Ci manca il pubblico, va bene, ma io e te
siam due grandi artisti e insieme
diam spettacolo, del tutto illogico,
sillabico è per me…
e sensuale, invisibili, teorico…

Gon-oh, suonami «Harlem Congo»,
il fantasma di Chick Webb
io dondolo, io gongolo, giocattolo…

è quasi l'alba… e fuori rosa adesso è il blu…
che silenzio.. un po'di sonno è un'elemosina,
ho fatto tutto quello che hai voluto tu,
in un grande viaggio indietro, un incantesimo…

Gong-oh, tornerai, tu, Gong-oh?
Perché quando arrivi tu
io rotolo, mi srotolo e mi arrotolo…!

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Max