Arrivare, partire... Che gusto mi dà!
Sono un mago poeta con due identità
Sono quel vagabondo che pace non haAmo solo me stesso e la mia libertà
E apprezzo la donna, le sue ambiguità
La bellezza in se stessa, la spontaneità
Sono quel vagabondo che pace non ha
Io non sono fedele, amo la fedeltà
Quante volte dico che cambierò
Ma intenzioni vere non ne ho
Quello che mi piace io l′avrò
Ma per quanto proverò
Vagabondo resterò
Amo pane e salame, la frugalità
Lo spumante e il caviale, l'ebbrezza che dà
Sono quel vagabondo che pace non ha
Ma mi sento contento, non vivo a metà
Ho una grande paura del tempo che va
Della gente che parla, che opina e non sa
Sono quel vagabondo che pace non ha
Forse vengo da un mondo che sta al di là
Quante volte dico che cambierò
Ma intenzioni vere non ne ho
Quello che mi piace io lo avrò
Ma per quanto proverò
Vagabondo resterò
Ma per quanto proverò
Vagabondo resterò