Certe Volte

Antonella Bucci

Macchina che arranca su rotoli d´asfalto
di un pomeriggio metropolitano,
sotto le finestre di uffici, spalla a spalla,
corre senza sosta il fiume umano.
Lasciarsi andare, nell´energia che ci rimane...
...verso mete sempre più lontane.
Musica scassata dai finestrini aperti,
figli di un fracasso artificiale,
sfingi di cemento con scritte dappertutto,
lacrime di sogni andati a male...
...Certe volte mi sento sola, la bocca arrugginita dal silenzio...
...poi rimango sola e cerco dentro al petto l´alibi perfetto...
...poi davvero sola, con l´anima stracciata, mente ammuffita,
vista annebbiata mi getterei per le strade
ad urlare tutti i fatti miei.
Chiusa nel sedile di similpelle nera,
col cuore totalmente indolenzito
tra mille cartelloni di calze e Coca Cola
avanzo immaginando l´infinito...
...e vivo l´incubo del risveglio...
...in case di vernice dove tutto tace...
...con l´anima spaccata, mente svuotata, vista sbiadita...